Nicolò Serlenga

{WhyAlw4ysM3}

Ho iniziato a 18 anni, in una cucina illuminata solo dallo schermo di un portatile. Un amico grindava, io guardavo. Tre mani dopo avevo già capito che ci sarei finito dentro.
Account PokerStars aperto il giorno del compleanno. Amore a prima vista.
Da lì: migliaia di notti. Caffè freddi, silenzi lunghi, le tapparelle ancora giù quando fuori è già giorno. Con il nickname WhyAlw4ysM3_ ho vinto praticamente tutto su PokerStars.it: Sunday Special, SCOOP, TCOOP, ICOOP. Oltre 350.000€ netti in pochi anni. Non male per uno che voleva solo "provare".
Poi il trasferimento a Malta. Grinder house vera, quelle con i monitor sempre accesi e la cucina invasa da tazze. Sessioni infinite, la possibilità di giocare sia .it che .com.

Basta. Anzi, no...

Nel 2020, in un'intervista su PokerStars.it, dissi che non avrei grindato per sempre. Il motivo era già evidente: un mercato dove tutti studiano, ma pochi capiscono davvero. Margini che si assottigliano. Reg che sembrano fotocopie.
Nel 2024 ho fatto la scelta più anti-grinder possibile: fermarmi. Dodici anni di notti ti prosciugano, ti fanno perdere il senso del corpo e del sonno. Avevo bisogno di respirare. E di restituire tempo alla mia famiglia. Ma non ho smesso di studiare, né di confrontarmi con i migliori reg italiani. È lì che ho visto il vero problema del field.

Da quell'anno sono uscito con due convinzioni.
Il poker è un gioco di persone, non di solver. Al tavolo non trovi robot. Trovi storie, paure, ambizioni, tic, abitudini. Se capisci questo, vinci soldi veri. Non quiz.
L'energia è il capitale più scarso. Il resto — carte, varianza, bad beat — non dipende da te. Quello che controlli è altro: come studi, come ragioni, come gestisci la mente, come leggi gli altri. Sprecare energia nei rimpianti ti costa interi tornei.
E da quella chiarezza è nata The Edge Factory.

L'equivoco GTO

La GTO non è sbagliata. È l'uso che ne facciamo che lo è.
Tutti a guardare GTOWizard. Nessuno a guardare chi hanno davanti.
Se Wizard si sedesse sul .it senza adattarsi, farebbe un bagno di sangue. Il field italiano gioca più tight, overfolda river, segue pattern leggibili. Il gioco "ottimale" non è il gioco reale.
Un solver non tilta. Un solver non ha ego. Un solver non ha paura. Gli umani sì.
Ed è lì che nasce l'edge vero.

 

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The Edge Factory

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